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26/02/2024, 16:06:00

Care Sentinelle,
immaginatevi alla guida di una nave in mezzo a un oceano tempestoso. Le onde sono le insidie del mercato, e la vostra nave è il vostro investimento nel mondo della finanza decentralizzata, meglio conosciuta come DeFi. In questo viaggio, non avete un capitano esperto o una rotta sicura fornita da intermediari finanziari. Siete voi contro l'oceano, armati solo di conoscenza e intuito. Questa è l'essenza della gestione del rischio nelle DeFi.

Perché è così complicato?

La DeFi è come un enorme oceano aperto senza salvagenti. Senza intermediari, sei tu a dover gestire il rischio, che diventa un compito tanto fondamentale quanto complesso.

Ma come si fa? Immaginate di dover considerare non solo il vostro piccolo gommone (il protocollo che state usando), ma anche come questo interagisce con navi, balene e tempeste nell'oceano (altri protocolli, asset e la blockchain sottostante).

I 4 livelli di rischio della DeFi

Per non naufragare, dobbiamo comprendere i 4 livelli sui quali il rischio può manifestarsi:

  1. Baseline

    Questo livello riguarda i rischi legati direttamente alla blockchain sottostante. È come preoccuparsi che l'oceano stesso possa svanire o diventare tempestoso per via di contratti maligni o attacchi informatici. Un esempio? Quando un'intera flotta di prestiti su Solana è affondata a causa di un'interruzione della blockchain.
  2. In-Protocol

    Qui parliamo del rischio specifico di un protocollo, come le regole che governano quando e come avviene una liquidazione su piattaforme di prestito. È un po' come conoscere la resistenza della vostra nave alle tempeste.
  3. On-Protocol

    Questo livello copre i rischi che nascono dalla combinazione di comportamenti del protocollo e condizioni finanziarie individuali, come il rischio di liquidazione o lo slittamento dei prezzi. È l'equivalente di dover navigare tra scogli e correnti senza mappa.
  4. Cross-Protocol

    Il livello più complicato, che coinvolge più protocolli. Pensate a un domino di navi che si scontrano tra loro a causa di un ponte rotto. Gli exploit sui ponti o i depegging di asset crittografici sono esempi classici.

Come si gestiscono questi 4 livelli rischio?

Gestire questi rischi significa avere occhi su tutta la flotta, monitorando e reagendo a condizioni che cambiano rapidamente. Si va dall'integrare sistemi di monitoraggio e sicurezza per il rischio baseline, a modellare le condizioni di rischio in base ai parametri specifici di ogni protocollo, fino a simulazioni sofisticate che considerano l'interazione tra protocolli diversi.

Vediamo più nel dettaglio come si gestiscono questi rischi.

  1. Gestione del rischio Baseline

    La gestione del rischio di baseline è un po' come tenere d'occhio il meteo prima e durante la navigazione. Si tratta di integrare piattaforme di monitoraggio e sicurezza dei contratti intelligenti (smart contract), che ci permettono di individuare tempestivamente eventuali anomalie o attacchi alla blockchain sottostante. Questo tipo di gestione del rischio presuppone che non si abbia una conoscenza approfondita dei singoli protocolli DeFi, ma ci si concentri sulla sicurezza dell'infrastruttura di base su cui essi sono costruiti.
  2. Gestione del rischio In-Protocol

    Passando al rischio in-protocol, ci spostiamo dal monitorare il mare alla manutenzione della nostra nave. Qui, l'attenzione si focalizza sulle condizioni specifiche di ciascun protocollo, come le regole che governano le liquidazioni. È interessante notare come questa forma di gestione del rischio stia iniziando a spostarsi direttamente all'interno dei protocolli stessi, integrando meccanismi automatici che aiutano a mitigare i rischi prima che possano materializzarsi in perdite.
  3. Gestione del rischio On-Protocol

    La gestione del rischio on-protocol aggiunge un ulteriore strato di sicurezza, un po' come avere a bordo un sistema di allarme che ci avvisa quando ci avviciniamo troppo a una tempesta o a scogli pericolosi. In pratica, si utilizza del codice esterno per monitorare condizioni specifiche all'interno di un protocollo DeFi, pronto a scattare e a intraprendere azioni preventive o correttive, come evitare liquidazioni indesiderate o minimizzare lo slittamento dei prezzi durante le negoziazioni.
  4. Gestione del rischio Cross-Protocol

    Infine, la gestione del rischio cross-protocol è la sfida più complessa, equivalente a navigare in acque internazionali dove le leggi e le condizioni cambiano rapidamente. Questo approccio affronta scenari che coinvolgono più protocolli, richiedendo simulazioni sofisticate per prevedere e mitigare le conseguenze di eventi come exploit su bridge o depegging di asset crittografici. È un po' come avere a bordo una cabina di comando dotata di radar avanzati e sistemi di navigazione satellitare che ci aiutano a prevedere e reagire a situazioni complesse che coinvolgono più navi.

Gestire i rischi nella DeFi richiede conoscenza, strumenti adeguati e una vigilanza costante. Ma con un approccio corretto e metodico, è possibile navigare anche nelle acque più agitate, proteggendo il proprio capitale e sfruttando le opportunità che questo vasto oceano digitale ha da offrire.

Ricordate: in mare aperto, come nella DeFi, la preparazione e la prudenza sono le chiavi per una navigazione sicura e proficua.

La mappa mentale per capire al meglio la gestione del rischio

Per rappresentare graficamente questi concetti in modo semplice e chiaro, un mind map è l'ideale: una mappa mentale può aiutare a visualizzare le relazioni tra i concetti principali della gestione del rischio nella finanza decentralizzata (DeFi) e i vari livelli di rischio coinvolti.

DeFi: mappa mentale della gestione del rischio
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